Veneto

Colline del Prosecco, cosa vedere

Tra frasche con vista, vigneti eroici e trattorie gourmet

by Lavinia Colonna Preti
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Un itinerario, tra frasche con vista, vigneti eroici e trattorie gourmet, attraverso le Colline del Prosecco che dal 2019 sono diventate Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO per l’eccezionale valore di un paesaggio unico al mondo, famoso per i caratteristici vigneti coltivati sulle terrazze adagiate sulle ripide colline.

Percorrendo la SP36, la lunga strada panoramica che si snoda per chilometri tra viste mozzafiato in direzione Valdobbiadene, si giunge in zona Santo Stefano, il cuore pulsante delle colline del Cartizze, “grand cru” del Prosecco e vertice qualitativo della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG.

Qui, non si può che iniziare il viaggio visitando l’indirizzo più “secret” delle Colline del Prosecco: si tratta della Cella Vinaria della Confraternita del Prosecco la cui storia inizia nella seconda metà dell’800 quando la famiglia Brunoro comincia a produrre a casa, proprio nel centro di San Pietro di Barbozza, il prosecco rifermentato in bottiglia che all’epoca chiamavano semplicemente “vin col fondo”.

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Le Colline del Prosecco sono il luogo ideale per vivere un’esperienza di bellezza: immergersi nel cuore della natura, in un paesaggio unico al mondo, assaporando prodotti tipici.

Intorno al 1930, Isidoro Brunoro, appassionato enologo, crea di fianco a casa la prima cantina “professionale” della zona insieme a Giuliano Bortolomiol, Umberto Bortolotti e Mario Geronazzo. Qui, nel 1946 nasce la Confraternita del Prosecco di Valdobbiadene con il nobile obiettivo di aiutare il territorio a risollevarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale grazie alla tutela e valorizzazione del suo frutto principale, il Prosecco.

Come sede della Confraternita scelgono la grotta di affinamento a volta, risalente al 1931, parte della cantina della famiglia Brunoro che oggi si trova all’interno della sala degustazione di Casa Brunoro delle Cantine Varaschin, azienda nata dall’unione delle due famiglie grazie all’amore sbocciato tra Emma Brunoro e Matteo Varaschin.

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La Cella Vinaria è oggi visitabile e la famiglia Varaschin accompagna i suoi ospiti in un magico tour alla scoperta dei segreti della Confraternita, mentre Casa Brunoro, situata proprio nel centro di San Pietro di Barbozza, è perfetta per una merenda o un aperitivo.

Sempre a Valdobbiadene, si può prenotare anche il giardino di Cantina Garbara della famiglia Grotto, per il piacere di degustare tra i migliori Superiore di Cartizze e Prosecco DOCG. Con una lavorazione fatta in maniera “eroica”, ovvero completamente a mano, Garbara è stata la prima azienda del territorio a sperimentare il Cartizze Superiore Metodo Classico (quando il Prosecco si ottiene tradizionalmente con il metodo Charmat).

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I vigneti Garbara si trovano a 330 metri sopra il livello del mare e le radici delle loro viti vanno in profondità, permettendo così di attingere alla parte di terreno più ricca che conferisce al vino caratteristiche uniche. Ecco spiegato perché il motto di Garbara è “come nella vita, anche per la vite bisogna arrivare a certe profondità per raggiungere certe altezze”.

La zona di Valdobbiadene è anche sinonimo di viste mozzafiato sulle celebri colline che hanno meritato il riconoscimento UNESCO. Come, a Guia, quella che si gode dalla Frasca Marchet, un piccolo casale in pietra, dal nome delle tipiche rivendite di vino che si costruivano per dare refrigerio sotto le frasche, che si erge contro le ripide rive dove vengono coltivati i filari di vite.

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Gestito dalla famiglia De Stefani, la frasca offre l’emozione di vivere la vita contadina di un tempo dove si degustano esclusivamente i prodotti di “famiglia” come il Prosecco DOCG in ben sette varietà e i buonissimi salumi prodotti come da tradizione, oltre che formaggi di malga e specialità del territorio.

Un’altra esperienza caratteristica delle Colline del Prosecco da provare assolutamente è la griglia o lo spiedo, metodi di cottura tipici della zona, in particolare per la preparazione delle carni da cortile.

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Indirizzo imperdibile è la storica Trattoria alla Cima, situata a pochi minuti dal centro di Valdobbiadene, divenuta celebre, oltre che per le carni cotte ad arte, per la Cena tra le Vigne, servita nella bella stagione tra i pittoreschi filari di vite circondanti da fiori e lanterne.

In inverno, si prenota nella bellissima veranda con vista sui terreni della famiglia di Isidoro Rebuli, che gestisce il ristorante dal 1969, deliziando gli ospiti con piatti della tradizione locale e carni alla griglia preparate ancora con la stessa, segretissima, ricetta inventata da nonno Antonio.

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A solo un km dalla trattoria, si può pernottare letteralmente “dentro” alla storia di Valdobbiadene nel Boutique Hotel Municipio 1815 che completa la proposta di hospitality della famiglia Rebuli. L’antico municipio del paese, costruito nel 1815 e adibito a sede comunale di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Guia, oggi è stato trasformato in un bellissimo boutique hotel gestito dall’event designer Anne Vendramini che offre una magnifica terrazza panoramica dove viene servita la colazione à la carte.

Proseguendo nel cuore del Cartizze, la “grand cru” del prosecco, incontriamo il ristorante Salìs, dal nome dato dai contadini alla speciale composizione del terreno della zona, originato da antichi sollevamenti marini e ricco quindi di quei preziosi minerali che donano al vino Cartizze un sapore unico.

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Oltre alla meravigliosa vista, da Salìs si incontra il talento della chef Chiara Barisan che propone piatti della tradizione rivisitati con accenti creativi e grande attenzione alla materia prima ed alla stagionalità.

Un altro indirizzo per pernottare all’insegna della tradizione a Valdobbiadene, è Locanda Sandi, meravigliosa casa colonica ristrutturata di inizio ‘900. Qui si può vivere il meglio della tradizione veneta, prenotando un pranzo nella suggestiva veranda o lasciandosi coccolare in una delle camere dallo spirito deliziosamente country-chic.

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A pochi chilometri, si può visitare Villa Sandi, maestosa residenza risalente al 1622 a Crocetta del Montello, oggi sede dell’omonima azienda vinicola, che ospita una delle cantine più belle e ricche di storia del Veneto, il cui nucleo centrale risale ai primi del ‘700.

Dopo un lungo restauro conservativo, Villa Sandi è, infatti, stata riportata al suo antico splendore dalla famiglia Moretti Polegato che ha riaperto anche la rete di cunicoli segreti che portano fino al Piave scavati per servire da collegamento diretto con il fronte durante la Prima Guerra Mondiale.

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Qui si può prenotare una visita guidata con degustazione e visitare la cantina storica, i vari passaggi segreti, nonché le stanze dove soggiornarono Napoleone Bonaparte, Antonio Canova, gli scrittori Caccianiga e Corso e il pittore Schiavoni, a testimonianza di un passato importante.

Un altro indirizzo di charme è Villa Barberina, A Valdobbiadene, un raro “clos” tra le Colline del Prosecco che ospita un’elegante villa settecentesca con interventi del grande architetto di interni Lorenzo Mongiardino, dove lo stile Biedermeier dialoga con raffinate opere d’arte e una piscina su due livelli circondata dai vigneti.

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La Villa è oggi di proprietà della famiglia Franco, titolari della cantina Nino Franco. Fondata nel 1919 a Valdobbiadene, è l’icona mondiale della produzione di Prosecco Superiore DOCG, la prima che ne ha fatto un prodotto d’eccellenza dando vita ai vini da singole vigne e introducendolo nei migliori ristoranti al mondo.

A poca distanza da Villa Barberina, si può prenotare una visita con degustazione alla Cantina, guidati da Primo Franco in persona, la figlia Silvia, o uno dei loro collaboratori più stretti, proprio per offrire ad ogni ospite il piacere di toccare con mano, e il palato, l’anima del loro lavoro, introdotti alla storia di un territorio, le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che nel 2019 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

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